Quando si tratta della scrittura del giapponese, una cosa che colpisce subito l’occhio degli stranieri è la disposizione orizzontale dei caratteri: invece di procedere dall’alto verso il basso come l’occidentale, i giapponesi scrivono dallo sinistra verso destra.
Ma come mai è così? La risposta risiede nella storia della scrittura giapponese, che ha subito diverse evoluzioni e adattamenti nel corso dei secoli. All’inizio, i giapponesi scrivevano su rotoli verticali, come i cinesi; ma nel corso del periodo Heian (794-1185), l’uso delle pagine accoppiate e orizzontali (con la piega sulla destra) divenne più comune.
In seguito, durante il periodo Edo (1603-1868), si svilupparono i “libri in occidentale” (yōon, 洋本), ovvero la riproduzione di testi occidentali in formato di libro giapponese, per cui la scrittura da sinistra verso destra fu adottata sia per la facilità della lettura dei vocaboli occidentali che per sperimentare un nuovo modo di organizzare il testo.
Oggi, la scrittura giapponese è quasi completamente orizzontale, tranne in alcuni casi speciali come nei sigilli (che vengono impressi verticalmente sulla carta) o nei certificati di matrimonio (che tradizionalmente vengono scritti in formato verticale).
In ogni caso, la disposizione orizzontale dei caratteri giapponesi può risultare complessa per chi non è abituato, ma rappresenta un’interessante peculiarità della cultura e della lingua giapponese.