Ogni cella che compone il favo delle api ha una forma esagonale perfetta. Questa forma non è casuale, ma è stata sviluppata dalle api nel corso di milioni di anni di evoluzione, perché è la forma che consente di massimizzare lo spazio e al contempo minimizzare la quantità di materiale necessaria per costruire il favo.
Le celle sono fatte di cera prodotta dalle api stesse, che la producono dalle ghiandole ceripare presenti nella parte inferiore dell’addome. Ogni cella ha una parete esterna costituita da sei facce piane, che si incontrano a formare gli angoli dello esagono.
Gli angoli del favo sono pieni di raffinati dettagli architettonici, che rendono il favo ancora più forte e stabile. Le api utilizzano infatti una serie di strutture di rinforzo interne, soprannominate “archi del favo”, che sono costituite da una serie di piccoli triangoli a forma di V e diamanti che si estendono tra le pareti opposte del favo.
Ogni cella ha una dimensione di circa 0,95 cm di lunghezza e 0,54 cm di larghezza e può contenere circa 0,045 grammi di miele. La dimensione delle celle viene mantenuta uniforme in tutti i favoni per garantire una maggiore efficienza nella costruzione del favo e nella coltivazione del polline e del miele.
Le celle sono utilizzate dalle api per conservare il polline, il miele, le uova e le larve. Quando le uova vengono deposte, le api operarie possono scegliere di costruire celle di dimensioni diverse a seconda delle necessità della colonia, ad esempio celle più grandi per le regine e celle più piccole per le operaie.
In sintesi, ogni cella che compone il favo delle api è una struttura architettonica perfetta, che consente di massimizzare lo spazio mentre si minimizza la quantità di materiale necessaria per costruire il favo. Le api utilizzano le celle per conservare il polline, il miele, le uova e le larve, e costruiscono strutture interne di rinforzo per garantire una maggiore stabilità e forza del favo.